Da “L’INCONTRO” – 31 dicembre 2017
settimanale della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi
In seconda pagina il coordinatore, dottor Alvise Sperandio, anticipa quelli che saranno gli avvenimenti di grande respiro che interesseranno l’intera comunità: Le elezioni politiche a marzo – La visita del Papa a Venezia – Il problema della separazione di Mestre da Venezia – Il nuovo statuto per la Regione Veneto. C’è veramente tanta carne al fuoco, si spera quindi che i concittadini scelgano con equilibrio e saggezza.
A pag. 4 il direttore de L’Incontro, don Gianni, traccia un bilancio assai positivo del giornale. Pure gli altri articoli dei quali è composto il settimanale sono interessanti e da leggere.
don Armando
Cosa ci porterà il 2018
di Alvise Sperandio
Il nuovo sarà l’anno delle elezioni politiche, della visita del Papa, della scelta sul referendum. Tre scadenze a cui da cittadini e da cristiani siamo chiamati a guardare responsabilmente.
Un nuovo inizio porta sempre nuove attese e, insieme, nuove speranze. Ma che cosa aspettiamo per questo 2018 che sta arrivando?
All’orizzonte ci sono tre importanti appuntamenti. Sul piano nazionale, lo sguardo va anzitutto alle elezioni politiche che, secondo le indiscrezioni, dovrebbero tenersi domenica 4 o al più 18 marzo (si attende proprio in questi giorni lo scioglimento delle Camere).
I sondaggi e le valutazioni degli opinionisti pronosticano che nessuno le vincerà, nel senso che nessuna forza politica né alcuna coalizione che si presenterà al voto sarà in grado di costituire da sola il nuovo governo. Cosa succederà? Sembra che le alternative siano due: di fronte a un quadro sostanzialmente tripolare, o nascerà un’alleanza a due per escludere il terzo oppure si andrà a una soluzione transitoria, magari con lo stesso presidente del Consiglio attuale, per poi tornare alle urne a breve (c’è chi sussurra nel giro al massimo di un anno).
Un dato fa sempre riflettere: ancora una volta a candidarsi come primo partito è l’astensionismo, per l’ennesima conferma – se ancora ce ne fosse il bisogno… – della sfiducia che accompagna i cittadini nel momento in cui sono chiamati al diritto-dovere di scegliere i propri rappresentanti.
A livello cittadino, invece, l’evento più atteso è senz’altro l’arrivo di Papa Francesco. A dire il vero è stato annunciato ancora quattro mesi fa ma, al di là della comunicazione ufficiale sulla “disponibilità del Santo Padre a visitare il Patriarcato e le Chiese del Nordest nel corso del 2018”, ancora non si sa la data né il programma. Di certo c’è che il Pontefice verrà un giorno, celebrerà la Messa al parco di San Giuliano (come Benedetto XVI nel maggio del 2011) e dedicherà un momento ai giovani oltre, ovviamente, a fare una tappa nella cattedrale di San Marco. Il silenzio caduto nelle ultime settimane aveva alimentato un po’ di scetticismo, ma proprio nei giorni scorsi il patriarca Francesco Moraglia ha fugato i dubbi confermando che la visita si farà. Nell’occasione il vescovo ha aggiunto di aver invitato il Papa a fare un passaggio a Marghera visto che quest’anno è ricorso il centenario del polo industriale. Si attendono aggiornamenti, ben sapendo che questo Papa è abituato a sorprendere. Di certo sette anni fa con Benedetto XVI la macchina organizzativa a quest’epoca era già a pieno regime.
Sempre in città, poi, si aspetta una decisione definitiva sul referendum per la separazione di Venezia e Mestre. Novemila cittadini hanno firmato per sostenere l’autonomia della terraferma dal centro storico, ma per primo il sindaco Luigi Brugnaro si oppone all’ipotesi, puntando piuttosto sull’unione della Città metropolitana forte del marchio di Venezia. Al netto da ogni valutazione giuridica e politica sulla consultazione, il nuovo anno dovrebbe comunque tagliare la testa al toro sia sulla chiamata al voto che sull’esito, dopo che gli elettori in passato hanno avuto modo di esprimersi già quattro volte.
Sono, queste, tre scadenze certe alle quali, da cittadini e da cristiani, si può guardare e su cui si può ragionare responsabilmente già da adesso, mentre il 2017 va in archivio. A ognuno il suo bilancio e a ognuno il nostro più caro augurio di buon 2018!
In punta di piedi
Il settimanale in quest’ultimo anno
Da un anno è cambiato il direttore di questo settimanale. C’è una gratitudine infinita a don Armando Trevisiol che l’ha fondato e guidato per molto tempo. C’è anche il desiderio di camminare ciascuno con le proprie caratteristiche. L’incontro è sempre stato stampato regolarmente, anche d’estate, anche quando i giornali diocesani chiudono. Ci sono sempre stati contributi e temi di attualità. Qualche numero è venuto meglio di altri, com’è normale che sia.
I lettori però sono affezionati. All’inizio siamo partiti dal basso: a gennaio eravamo a 2.700 copie, poco più. Adesso siamo a 5 mila, qualche settimana anche di più, tornando ai momenti più celebri della direzione di don Armando.
C’è, poi, la grande sorpresa dei “download” in Internet. Questo settimanale può essere letto anche su tablet, cellulare o computer: basta digitare “Incontro Mestre” sul motore di ricerca e si riceve gratis la copia. Ebbene, con soddisfazione stiamo registrando l’aumento dei lettori che ci seguono anche con le diavolerie moderne. Questo è il momento per ringraziare non soltanto chi coordina e chi scrive, ma anche chi impagina, chi stampa, chi piega e chi distribuisce con cura questo strumento di confronto.
Quali speranze portiamo per il futuro? Desideriamo crescere ancora di più. Un uomo di esperienza, che personalmente stimo molto, mi ha suggerito l’opportunità di dedicare un po’ più spazio alla vita di Mestre e di Carpenedo: credo che accoglierò volentieri questo invito.
don Gianni Antoniazzi