Alla domenica pomeriggio sono sempre combattuto tra il desiderio di concedermi la visione di qualche rubrica televisiva che mi interessa e la necessità di lavorare per “L’incontro”. Normalmente finisco sempre per optare per questa seconda soluzione anche perché al mattino di ogni lunedì si va in stampa!
In occasione delle vacanze natalizie ho fatto un’eccezione, concedendomi il lusso di guardare una parte della rubrica “Alle falde del Kilimangiaro”, condotta da una brava, intelligente e simpatica giornalista televisiva.
Quando ho aperto la trasmissione era già in corso ed ho poi chiuso prima della fine, sempre per lo scrupolo di perder tempo e di non fare fino in fondo il mio dovere.
La ventina di minuti di svago mi ha permesso di vedere due “pezzi” che mi hanno fatto del bene ed hanno favorito la dolce atmosfera natalizia di cui pur io sono desideroso.
Il primo episodio riguardava una cooperativa, sorta all’interno di un carcere italiano, che descriveva la vita di un gruppo di detenuti impegnati nel settore della pasticceria.
Un detenuto, dopo aver vissuto cinque anni in isolamento (penso che la deve aver fatta proprio grossa!), arrabbiandosi con il mondo intero, ha trovato un motivo per vivere e per rigenerarsi, con questo lavoro. Le parole semplici e sentite di questo detenuto, mi hanno letteralmente commosso e convinto che veramente il Verbo ha scelto di abitare nel cuore dell’uomo, di qualsiasi uomo; l’incarnazione è veramente una bella e splendida realtà.
Il secondo episodio, che ha commosso la giornalista Licia Colò che ama veramente gli animali, ci ha mostrato come un cane ha tentato di trascinare in zona di sicurezza un altro cane investito da un auto ed un leone allevato in casa da due fratelli, messo poi in libertà nella foresta, dopo un anno di vita selvaggia, abbraccia con commovente tenerezza i fratelli che si erano presi cura di lui.
Questa è la televisione che amo e questa è la televisione che farebbe bene a tutti!