Da “SAN NICOLO’ E SAN MARCO” – 22 ottobre 2017

Da “SAN NICOLO’ E SAN MARCO” – 22 ottobre 2017
settimanale della comunità cristiana di Mira

Segnalo ancora una volta gli “Appunti di don Gino” e la rubrichetta settimanale mediante la quale il parroco, don Gino Cicutto, apre il cuore ai suoi parrocchiani rendendoli partecipi delle gioie, delle preoccupazioni e dei suoi problemi di pastore.
Ritengo che questo strumento di approccio con i fedeli sia uno dei più efficaci.

Appunti… di don Gino
LA MESSE E GLI OPERAI

“La messe è molta, ma gli operai sono pochi” è la frase del Vangelo scelta per la Giornata Missionaria Mondiale. Di solito ci fermiamo a sottolineare la seconda parte della frase: “gli operai sono pochi” e finiamo per piangerci addosso dicendo che ci sono pochi preti. Credo, invece, che vada sottolineata la prima parte: “la messe è molta”. C’è un senso di gioia e di se­renità che emerge da questa visione del Signore, che deve diventare anche la nostra. Guardati attorno e vedi quanto bene c’è, non fermarti, con tristezza, a sottolineare il male. Questo c’è e ci sarà sempre, ma il grano è maturo, non per opera no­stra, ma per un dono del Signore. E ci potrebbero essere anche tanti operai se i cristiani si rendessero conto che sono chiamati a raccogliere questo “ben di Dio”. Non solo i preti, ma anche i catechisti, i papà e le mamme di famiglia, i giovani e gli anziani che dedicano la loro vita per il bene. Vien da dire che forse il Signore sta allargando, in questo tempo, la schiera dei suoi “operai” perché il bene non vada perduto.

TUTTO E’ PRONTO
Per spiegare la parabola dell’invito a nozze ho usato, con i bambini, l’immagine della festa di compleanno. Uno di questi, tornato a casa, ha espresso alla mamma tutta la sua amarez­za. “Pensa, mamma, se dopo aver preparato tutto per la festa, non venisse nessuno dei miei amici”. La parabola dice proprio questo. C’è un Dio che prepara tutto perché la vita sia una fe­sta e il mondo abbia la possibilità di realizzare quel sogno grande che Gesù ha mostrato con la sua vita. Siamo invitati ad entrare in questa festa. L’invito è segno d’amore, ma deve fare i conti con la nostra libertà. Il rifiuto diventa assurdo e incom­prensibile. L’uomo è così stolto da scambiare il dono di una festa con l’ansia e le preoccupazioni legate “al campo e ai pro­pri affari”. Finché non ci rendiamo conto dell’assurdità di que­sto rifiuto non riusciremo mai a comprendere la bellezza dell’invito del Signore. Purtroppo il nostro mondo va così, ma Dio non si stanca di rinnovarci l’invito alla gioia e alla festa, per fortuna! E forse affida a noi il compito di percorrere le strade del mondo e della vita per far risuonare questo invito.

AL MATTINO
C’è una bella comunità che si ritrova ogni mattina nella chiesa di Mira Porte per celebrare l’Eucaristia all’inizio di un nuovo giorno. Una bella preghiera invita ad affidare al Signore ogni inizio e a trovare in lui ogni compimento. Quando celebro l’Eucaristia mi viene spontaneo invitare questo piccola comuni­tà a raccogliere nella preghiera i bambini, i ragazzi che comin­ciano un nuovo giorno di scuola, gli adulti che si stanno recan­do al lavoro, gli ammalati e gli infermi che devono affrontare un’altra giornata difficile. Facendo questo mi par di vedere che la chiesa e l’altare si popolano di volti sereni, sorridenti o pre­occupati e stanchi e che su tutti veglia il Signore con il suo a-more e con la sua protezione. Mi piacerebbe che altre persone potessero unirsi a condividere questo momento bello. Tanti sono a casa e potrebbero farlo con gioia.

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