Da “STRADE” – ottobre 2017

Da “STRADE” – ottobre 2017
mensile della parrocchia di San Pietro Orseolo di viale don Sturzo

Il mensile è tutto da leggere perché presenta i molteplici aspetti nei quali la comunità si articola ed esprime il suo essere “Popolo di Dio”.

Offro, a chi vuole averne un saggio, la relazione di un incontro nel quale un gruppo di una quindicina di responsabili della parrocchia ha riflettuto sull’essere Chiesa approfondendo in maniera particolare la portante spirituale.

 

A LENTIAI PER COSTRUIRE LA COMUNITÀ

Anche quest’anno una quindicina di persone della nostra comunità si è ritrovata a Lentiai, nella casa delle suore di mons. Caburlotto, per dedicarsi alla preghiera e alla riflessione sulla vita della nostra parrocchia. Titolo della tre-giorni: “Annunciava Gesù e la risurrezione” (Atti 17,16). Di seguito la sintesi personale che ci ha offerto la più giovane dei partecipanti.

I tre giorni trascorsi a Lentiai sono stati molto intensi e ci hanno dato la possibilità di riflettere su temi quanto mai attuali!
Abbiamo parlato del nuovo contesto a cui la nostra comunità si deve rivolgere e di come la comunicazione con esso sia difficile in un epoca in cui l’ascolto è superato e prevale la mentalità del “tutto e subito”; abbiamo cercato di capire se i nostri rapporti siano veramente segno della nostra comunione con Dio e con coloro che ci stanno attorno o siano semplicemente dei “rapporti di lavoro”, dove per lavoro si intendono le varie attività della parrocchia; ci siamo concentrati soprattutto sulla Parola e sulla Liturgia che sono, o meglio dovrebbero essere, il fulcro di tutta la nostra vita sia comunitaria che quotidiana.
In questi tre giorni mi sono resa conto di come queste tematiche potrebbero sfuggire se non siamo noi in grado di ritagliarci del tempo per rifletterci, oppure essere date per scontate perché dopotutto “si è sempre fatto così” e non si riesce a cercare un nuovo modo di pensare. In realtàè proprio questo il fulcro di tutta la nostra vita: per cercare di acquisire questo nuovo punto di vista è necessario ascoltare la Parola di Dio! Solo Lui infatti può dirci chi siamo e quale sia la nostra strada; ma per capirlo dobbiamo avere “familiarità” con il suo linguaggio, per evitaredistorsioni e manipolazioni personali, e questo ci può venire solo dal continuo ascolto della Sua Parola e dal nostro continuo metterci in discussione seguendo le Sue orme. Questo è un esercizio che non finisce mai ed è una “necessità” come dice San Paolo non un obbligo…per chiunque abbia la Fede è istintivo e necessario crescere seguendo gli insegnamenti di Dio e metterli soprattutto in pratica! (Abbiamo infatti capito a Lentiai come anche Dio insegni sia con opere che con parole e entrambe si spiegano e si completano a vicenda).
Per mettere in pratica il primo passo è quello di capire, o di provare a capire, cosa il Signore voglia dirci: non si tratta di avere chissà quale titolo di studi ma si tratta di parlarne assieme e di intuire assieme cercando di non travisare il discorso o di mettere noi, con le nostre idee e i nostri preconcetti, al centro. Ovviamente questo non è possibile farlo per tutta la comunità anche in termini pratici però, come Gesù ne ha scelti solamente dodici all’inizio, così anche in pochi si può diffondere la Parola…e poi il resto verrà da Gesù stesso!
La parte più bella di questo annuncio è che è rivolto a tutti anche se a volte non ce ne sentiamo degni o pensiamo che non sia fatto per noi! “Come il corpo è un solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo […]
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra” così parla San Paolo e questa è la descrizione migliore, a mio avviso, di come dovrebbe essere la comunità…nessuno è inutile o in più, nessuno non è grado di fare qualcosa per la comunità…tutti siamo chiamati da Gesù a fare parte di questa famiglia e siamo chiamati a instaurare legami veri e sinceri verso tutti infatti “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli […]”.
L’affetto che noi mostriamo fra noi e verso gli altri ci permette di distinguerci solo se è immagine di quello di Dio stesso!
La parte più importante rimane però sempre la S. Messa. L’Eucarestia è infatti il culmine di tutta la nostra fede perché celebriamo la nostra fiducia nella morte e resurrezione di Gesù ed è qui che possiamo sentire di essere parte di un’unica famiglia e ci ricordiamo quale è la vera direzione in cui stiamo camminando: annunciare Gesù e la sua resurrezione!

Maria

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