Da “PROPOSTA” – 27 agosto 2017

Da “PROPOSTA” – 27 agosto 2017
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago

Nella prima di copertina – ma purtroppo dopo la prima facciata c’è solo la seconda – il parroco don Roberto dà uno sguardo compiaciuto all’attività pastorale estiva che si è conclusa col mese di agosto. Credo che sia comprensibile la soddisfazione che egli manifesta constatando che le proposte formative, soprattutto per la gioventù, sono state molte e fortunatamente tutte positive. Mi pare che ai vari “campi” e campeggi dell’Azione Cattolica e degli scout abbiano partecipato quasi cinquecento ragazzi, guidati da un numero adeguato di responsabili. Potessero tutte le parrocchie del Patriarcato presentare un bilancio così positivo!

Don Roberto, parlando dei capi, ossia dei responsabili di questa complessa ed impegnativa attività pastorale, parla di “miracolo”, ed ha ragione perché se il Comune o la Regione avessero dovuto gestire un’impresa del genere avrebbero dovuto spendere decine di migliaia di euro per assumere qualche centinaio di operatori, mentre don Roberto se l’è cavata con un semplice “grazie”.

Prima della conclusione religiosa di questo bilancio estivo il parroco di Chirignago, ormai quasi settantenne ma dallo spirito giovanile, annota che durante l’estate si sono anche gettate le premesse perché il nuovo anno pastorale risulti pure positivo. Don Roberto annuncia che “sono già stampate le schede di catechismo – preparati i quadernoni delle catechiste – predisposti orari e luoghi – individuate nuove forze (animatori e catechisti) per mantenere alta la qualità del servizio”.

Forse per tutto questo impegno il Patriarca gli sta concedendo il dono e il privilegio di non nominarlo monsignore!

UN’ALTRA ESTATE FELICE

Mentre scrivo stanno tornando da Caracoi i chierichetti. E con il loro ritorno si conclude la “stagione Campi estivi” di cui abbiamo dato ampia relazione sulle colonne di PROPOSTA.
Innanzitutto ringraziamo il buon Dio che non si è verificato nessun incidente se non qualche ammaccatura o qualche taglietto. Se pensiamo a quanti ragazzi abbiamo portato in montagna c’è davvero da essere grati. Anche perché l’incidente può accadere senza nessuna colpa da parte di responsabili o educatori, come del resto avviene nel corso dell’anno per tutte le famiglie. Secondariamente siamo contenti del bel tempo che ci ha accompagnati. Per il sud Italia la mancanza di pioggia è stata un grosso problema, ma per noi è stata una manna. Qualche temporale di passaggio, ma nell’insieme non abbiamo dovuto rinunciare a niente. I luoghi in cui abbiamo vissuto i nostri campi sono stati straordinari. Caracoi, Caoria, le alpi bellunesi e la Toscana … tutti posti da vedere e da ricordare. Ogni campo ha avuto il suo bel programma sia per quanto riguardava i giochi e le attività varie sia per quanto riguardava la formazione e la vita di fede. Anche quest’anno, data la possibilità oggettiva, abbiamo celebrato la S. Messa tutti i giorni, trasformando così in piccole cattedrali i prati ed i boschi che ci hanno ospitato.
Abbiamo avuto degli educatori responsabili ed intelligenti nel numero necessario, cuochi bravissimi, ed una logistica efficiente.
Non possiamo non ringraziare tutta questa gente (Bogus ne è rimasto fortemente colpito_e meravigliato) che ha reso possibile ancora una volta questo miracolo. Sì, perché di “miracolo” (nel senso più vero del termine e cioè di un “segno”) si deve parlare se si pensa che tutto si è mosso sull’onda del volontariato. Con i mezzi economici che abbiamo non avremmo potuto portare nemmeno una squadretta di calcio ad allenarsi se avessimo dovuto pagare stipendi e quant’altro. I risultati?
Questa è un’incognita.
Noi abbiamo seminato e Gesù ha garantito che chi semina largamente largamente raccoglie. Noi speriamo che sia sul piano umano che su quello della fede la fatica porti i suoi frutti.
Da parte nostra c’è tutto l’impegno a dare continuità alle attività estive con una forte azione durante l’anno scolastico: già sono state stampate le schede di catechismo, preparati i quadernoni delle catechiste, predisposto orari e luoghi, individuate nuove forze (animatori e catechisti) per mantenere alta la qualità del nostro servizio.
Certo che la partenza di don Andrea non sarà indolore, anche se don Sandro ci dà tutta la sua disponibilità perché niente di essenziale venga a mancare. Ma confidiamo nel Signore.
“Quando sono debole, è allora che sono forte, Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza””(2Co 12:9-10) Noi partiamo con speranza. “La c’è la provvidenza”.

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