Da ”SAN NICOLO’ E SAN MARCO” – 3 settembre 2017
settimanale della comunità cristiana di Mira
Spero di avere un po’ più di tempo per presentare nel suo insieme questo periodico che, a mio modesto parere, fa parte di quei tre-quattro bollettini parrocchiali che tra le trentadue parrocchie di Mestre e terraferma si presentano in maniera più seria per impaginazione e soprattutto per contenuti.
Segnalo e suggerisco fin d’ora agli amici di leggere la rubrica “Appunti di don Gino” (don Gino Cicutto, parroco di queste due parrocchie, S.Nicolò e S.Marco di Mira ) che ogni settimana tratta in maniera confidenziale, ma acuta ed edificante, eventi e problemi di vita parrocchiale. Mi soffermo però oggi su una notizia contenuta in quarta pagina, notizia dedicata alla cronaca in cui si prospettano gli incontri: 1 – per giovani di 5° superiore e primo anno di università; 2 – per gli universitari, lavoratori, fidanzati prossimi al matrimonio.
Nei periodici di tutte le parrocchie sono segnalati in questo mese gli orari per le iscrizioni al catechismo delle elementari e delle medie, mentre non ho trovato finora alcun cenno di catechesi per le superiori e l’università. Capisco che sia difficile per una parrocchia di tre-quattromila anime riuscire ad avere “alunni” e “maestri” per queste età, ma lasciar perdere quelli che domani saranno la classe dirigente è veramente disastroso. Non si potrebbero organizzare tre, quattro gruppi cittadini per questo tipo di catechesi e di formazione religiosa?
Un tempo c’era la “Fuci”…….. che risolveva questo problema, ma da qualche anno essa è scomparsa. Ritengo però che a risolvere questo problema ci debba pensare la diocesi, perché se lo si lascia in mano ai parroci, penso che sia pressoché impossibile che essi lo facciano prima del Giudizio universale!
Appunti… di don Gino
PAROLE, PAROLE, PAROLE
Un noto giornalista ha fatto notare come, di fronte ai fatti di cronaca, drammatici come quelli vissuti in questo periodo, i mezzi di comunicazione assomigliano a quei bambini che, presi dalla paura del buio, per farsi coraggio, parlano, parlano, parlano. Il silenzio fa paura se è vuoto e incapace di suscitare la riflessione o la meditazione. Così nel luogo dell’ennesimo attentato o della scossa di terremoto o di fatti di cronaca, è onnipresente “l’inviato” che deve riempire lo spazio assegnato, parlando, spesso a vanvera, facendo interviste con domande spesso banali e scontate che suscitano risposte banali e scontate. Il silenzio fa paura. Appena, appena si è capaci di quel rituale “minuto di silenzio”, ma poi c’è la necessità di parlare o, ultima moda, di applaudire. Questo è un fenomeno preoccupante perché è il sintomo che non siamo più capaci di affrontare il silenzio perché il cuore è vuoto e il buio fa paura.
LA TAVOLA APPARECCHIATA
Raccolgo una confidenza bella e serena anche se in un momento delicato, come la morte di una persona cara. La sposa che ogni domenica è presente all’Eucaristia con il suo sposo, non solo mi racconta che dopo la Messa, ogni domenica, sono invitati a casa sua i figli con le rispettive mogli, mariti e nipoti, per il pranzo, ma che per non far attendere troppo tempo, il pranzo è già improntato e la tavola già preparata. Tornati da Messa ci vuole poco per mettersi a tavola. Mentre mi rende partecipe di questa confidenza, penso alle tante persone che non partecipano all’Eucaristia perché hanno a pranzo le loro famiglie. Sapersi organizzare è una dote semplice e bella; dare significato al pranzo della domenica dopo aver partecipato all’Eucaristia è segno di fede e di devozione al Signore. Ora che è venuto a mancare lo sposo, questa dolce signora mi ha garantito che continuerà a preparare la tavola, verrà a Messa e poi farà il pranzo della domenica con la sua famiglia. Sono sicuro che avverrà così e sarà il modo più bello per continuare a tenere unita la famiglia e a sentire la presenza viva di chi “è andato avanti”.
COLLABORATORI
Molto spesso le persone buone e affettuose, vedendoci un po’ stanchi, ci domandano se verrà qualche altro sacerdote a darci una mano. La risposta è che, per adesso, questo non è previsto; dobbiamo arrangiarci con le nostre povere forze. Stiamo cercando di fare del nostro meglio, ma abbiamo bisogno di un aiuto, di una collaborazione più viva e più generosa. Spesso siamo costretti a chiedere una mano, nei più svariati settori della vita della parrocchia, raccogliendo anche risposte negative. Lo stile della collaborazione deve radicalmente cambiare: bisogna trovare più persone che si offrono per dare una mano. C’è il campo della catechesi, della carità, della presenza alle celebrazioni e ai funerali (c’è bisogno di qualcuno che s’interessi per le Letture, per sistemare i lumini e le candele, per aiutare nella pulizia della chiesa e del patronato e per mille altre cose). Collaborare è farsi carico: questo aiuta e sostiene.
PROPOSTE PER I GIOVANI
Comunichiamo per tempo alcune proposte per i giovani in modo da tenersi liberi nelle date fissate. PERCORSO PER I GIOVANI DI 5A SUPERIORE E DEL PRIMO ANNO DI UNIVERSITÀ’ Domenica 17 settembre: ritrovo per la Messa delle 9.30 a s. Nicolò, partenza per Portobuffolè e incontro con don Giorgio Maschio sul tema: “Cristo è interessante?” – Pranzo al sacco
PROPOSTA RIVOLTA AI GIOVANI UNIVERSITARI E LAVORATORI, FIDANZATI O MENO, SPOSATI O SULLA VIA DEL MATRIMONIO
Sabato 16 settembre, ore 10.00 partenza dalla chiesa di s. Nicolò e incontro con le monache del Monastero di Attimis (Udine) – Pranzo al sacco – Cena a Mira, alla Festa di fine estate organizzata dagli scout. E’ necessario dare l’adesione a don Mauro entro il 6 settembre.
Si tratta di due proposte differenziate e serie che speriamo possano incontrare l’interesse dei giovani di s. Nicolò e s. Marco.