Il rapporto con le altre confessioni religiose

Quando ero ragazzino e soprattutto con l’inizio e la prosecuzione degli studi in seminario, sono stato educato a vedere solamente il lato negativo nelle confessioni religiose diverse da quella cattolica.

Ricordo che durante il liceo o la teologia d’aver pure sostenuto un corso di apologetica, materia in cui erano messi in luce i pregi del cattolicesimo da un lato e dall’altro lato le deficienze e le incongruenze del mondo protestante ed ortodosso.

Erano di quel tempo le mie letture dell’umorista inglese Bruce Marshall “Il miracolo di padre Malachia” “Ad ogni uomo un soldo” romanzi scorrevoli e piacevolissimi, ma tutti in polemica con le chiese riformate.

Immagino che anche sul versante dei protestanti si ripagasse con la stessa moneta i deprecati papisti, simoniaci, creduloni e superstiziosi!

A questa stagione successe quella dell’ecumenismo per cui immagino che questa acrimonia sia calata.

Però, nonostante il cambiare del vento, ho la sensazione che “il mio peccato originale” sia rimasto, o perlomeno non sia stato cancellato totalmente. Una certa riserva ed un pizzico di sospetto suppongo che sia rimasto in fondo al mio animo.

Qualche settimana fa mi ha raggiunto inaspettatamente una telefonata di Padre Abraan, il pope moldavo che officia la chiesa ortodossa di via Monte Piana a Mestre, per invitarmi il sabato o la domenica mattina per una liturgia importante per la sua comunità. Quasi a giustificarsi mi disse: “Avremo piacere di averla con noi sapendo quanto si dà da fare per noi stranieri!”

L’invito mi ha fatto enorme piacere, perché l’ho sentito ricco di fraternità spirituale. Purtroppo non ho avuto la possibilità di parteciparvi per precedenti impegni. Scrissi però a questo degno ministro di Dio per ringraziarlo e per assicurarlo della mia partecipazione interiore sentendo che un altro po’ di “peccato originale” era cancellato per merito di padre Abraan.

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