Da “COMUNITÀ IN CAMMINO” – 27 agosto 2017

Da “COMUNITÀ IN CAMMINO” – 27 agosto 2017
periodico della parrocchia di San Pietro di Oriago

Il giovane parroco, don Cristiano Bobbo, che da alcuni anni è il pastore di questa comunità cristiana della Riviera del Brenta, cura in tutti i numeri del suo foglietto parrocchiale una rubrica impegnativa quanto mai interessante: “Lungo il fiume, pensieri in libertà di un parroco della riviera”.

In questo numero don Cristiano riflette su tre argomenti: 1) I giovani ed internet, vantaggi e limiti; 2) La conclusione del grest che ha visto in parrocchia ben 350 presenze; 3) Il campo scuola degli adolescenti.

La pagina è interessante e si legge volentieri perché la cronaca e le riflessioni sono scorrevoli e concrete e perché si avverte il cuore di un pastore appassionato della sua gente. E’ infine interessante perché dimostra che ancora oggi, nonostante il laicismo, la crisi religiosa, le parrocchie possono essere vive e che il mondo giovanile è perduto solamente quando vi sono preti che non credono fino in fondo al messaggio di Gesù, ma quando si incontrano parroci come don Cristiano pure il deserto fiorisce.

LUNGO IL FIUME
Pensieri in libertà di un Parroco della Riviera
di don Cristiano Bobbo

Alcuni giovani sono venuti a confrontarsi con me su degli argomenti che dovevano sviluppare per le attività di gruppo durante il campo estivo. Avevano fatto una ricerca su internet e avevano raccolto un sacco di spunti, belli, profondi, ma un po’ troppi e non sapevano cosa scegliere. D’altronde i nostri giovani sono ormai tutti dei nativi digitali che, ad esempio, se sono interessati a un autore legato al concetto di “amore”, sul loro computer magari trovano sessantamila possibilità. Se ripenso alla mia esperienza e a quelli della mia generazione, noi andavamo a cercare i testi, sapevamo dov’era quel tal libro di quell’autore, mentre oggi i nostri ragazzi hanno davanti a sè trenta o cinquanta diversi scrittori, interi scaffali virtuali di testi da consultare, e non sanno da dove cominciare. Hanno la biblioteca più ricca, ma paradossalmente sono più poveri. Non credo che un problema come questo vada affrontato con la logica dell’esorcismo. Internet, l’e-book non sono il diavolo, e la cultura e i libri non finiranno a causa loro. La possibilità che la lettura avvenga anche attraverso canali nuovi va presa in considerazione, anche se, lo sappiamo, è un tipo di lettura diverso. Questo è ciò che dobbiamo far capire ai più giovani, che non possono accontentarsi solo di un tweet. Non è difficile, basta impegnarsi. Magari cominciando semplicemente a leggere un libro dall’inizio alla fine…

GREST; OCCASIONE PREZIOSA

Questa sera eravamo in trecentocinquanta per la festa finale del Grest: una grandiosa tavolata in una bella serata di fine Luglio, ottima cena, compagnia stupenda, musica, recite e spettacoli dei ragazzi per la gioia e la soddisfazione di tutti. Occasioni come queste ci confermano nella certezza che non siamo fatti per la solitudine, che non possiamo dare il meglio di noi stessi rimanendo come reclusi nel carcere dorato della nostra autosufficienza. Siamo di natura aperti all’altro. Eppure una grave malattia che purtroppo infetta non pochi adulti è la chiusura, che nasce dall’egoismo o dalla paura dell’altro e che acquista varie patologie degenerative (razzismo, odio, fobia, isolamento, avversione e così via). L’unica medicina è quella dell’amore, dell’incontro, del dialogo, dell’apertura. Quella medicina che abbiamo voluto propinare ogni giorno a piccole dosi alle centinaia di ragazzi che hanno condiviso questa bella avventura estiva con tantissimi amici. Sono grato, pertanto, ai nostri giovani animatori che hanno voluto mettere il loro impegno perché la loro vita diventasse espressione di un senso anche per i più piccoli, un segno di luce, di accoglienza, di benevolenza e di pazienza verso tutti. È quella che si è soliti chiamare “testimonianza”, l’esatto opposto di certe esistenze insipide, ingrigite, insignificanti. E nonostante gli errori, dovuti a superficialità o a inesperienza, siamo sicuri che anche quest’anno il Grest delle nostre Parrocchie sia stata una preziosa occasione per la crescita di quella vera civiltà fondata sui valori cristiani che sono stati da sempre la garanzia dell’umana convivenza.

LA BELLEZZA DEI SENTIMENTI

Questa mattina c’è stata la partenza dei preadolescenti per il campo scuola della durata di una settimana, in montagna.
Abbiamo pregato insieme, ragazzi, animatori, genitori con la celebrazione della S. Messa nella nostra chiesa e, dopo il carico dei bagagli, sempre più voluminosi, è arrivato il momento dei saluti da parte di chi parte e di chi resta. È vero che il loro di¬stacco non sarà lungo, è vero anche che avranno modo di comunicare al telefono tutti i giorni, ma l’ultimo bacio della mamma (ricevuto con po’ di disagio dal ragazzino emancipato che si sente osservato dagli amici) la stretta estrema della mano prima di salire in pullman e poi quel “tenersi per gli occhi”, come per mano, nonostante il finestrino che li separa, racconta chiaramente l’intensità dei sentimenti che legano genitori e figli. Parlare di sentimenti oggi può apparire ambiguo dal momento che spesso vengono umiliati dalla volgarità o dalla superficialità. Ma vorrei spezzare una lancia in difesa di quei sentimenti che traspaiono dal silenzio e dallo sguardo come strumenti di comunicazione, di intimità, di affetto. Mi piace allora pensare che in tante famiglie, soprattutto in questi giorni di ferie estive, di tranquillità e di convivenza più continua ci sia il tempo e la disponibilità per guardarsi negli occhi per recuperare la freschezza dei sentimenti che ci legano gli uni agli altri. Senza dover parlare ad ogni costo perché nell’amore i silenzi sono più eloquenti delle parole!

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