Ce la farai? Ce la faremo – Uno sguardo sulla settimana

Da “COMUNITA’ E SERVIZIO” – 20 agosto 2017
Settimanale della parrocchia San Giuseppe di viale san Marco

A me capita di seguire alla radio certe “rassegne stampa” che si presentano di primo mattino. Quasi sempre queste rubriche sono guidate da conduttori molto preparati ed intelligenti. Sempre mi accorgo che gli interventi più diversi degli interlocutori aiutano moltissimo a mettere a fuoco il problema trattato.

Spero che questa rassegna stampa online dei periodici parrocchiali di Mestre ed interland raggiunga lo steso risultato. Sono ben conscio che iniziare un’impresa del genere a novant’anni – quanti ne ho io – è di certo un azzardo, però confesso che la mia vuole essere invece una vera provocazione nei riguardi del clero giovane. Mi auguro che quanto prima uno, purtroppo dei pochi giovani preti, mi telefoni dicendo: “Stia tranquillo don Armando, ci pensiamo noi assieme ai nostri giovani!” Questa è la mia speranza!

Vengo quindi al primo foglio parrocchiale. Nel numero che esamino vi sono due argomenti importanti che attirano la mia attenzione. Il primo è l’articolo di fondo di don Natalino che informa la comunità della sua nomina ad amministratore parrocchiale della piccola comunità del Corpus Domini e dell’allargarsi della collaborazione pastorale tra San Giuseppe, San Marco e Corpus Domini nonché della nomina a part time di un giovane prete che però ha altri compiti.

Mi pare che, ancora una volta, fin da subito, che si tratti ancora una volta, di un governo pastorale che poggia quasi esclusivamente sui preti. Nella sostanza nulla cambia. Mi pare che siamo ancora lontani anni luce dall’assumere a tempo pieno qualche laico che si faccia carico di qualche settore particolare della vita della comunità.

Io sono convinto che questa sia l’unica vera via di uscita da questo problema. Sono pure convinto che i preti non ce la facciano più, ma non abbiano coraggio e volontà per cambiare, quindi fortunatamente nostro Signore s’avvia a costringerli a farlo.

Secondo argomento. Mi pare di dover sottolineare ancora una volta l’apporto di Alessandro Seno con la sua rubrica fissa “Uno sguardo sulla settimana”. Il pezzo di questo brillante collaboratore ha il merito di affermare con coraggio che senza nulla togliere al ruolo attuale dei social – e il nostro tentativo ne è una prova – il ruolo dello “scritto” non solo non è finito, ma resta indispensabile. Il guaio è, ancora una volta, che quasi tutti i bollettini parrocchiali sono redatti esclusivamente da preti. Se trovo due pallide eccezioni, sono appunto “Comunità e servizio” e “L’Incontro”.

CE LA FARAI? CE LA FAREMO
di don Natalino

Intorno a Ferragosto, tra partenze e ritorni, grigliate e scampagnate, anche la vita delle nostre parrocchie quasi si ferma e sembra non succeda nulla. In realtà ci sono già dei cambiamenti in atto ed è bene darne subito notizia, se non altro per non perder poi del tempo a smontare favole.
La nomina del parroco di San Giuseppe ad amministratore parrocchiale del Corpus Domini è già effettiva. Lì è collaboratore don Gilberto Sabbadin, il quale nell’arco di poche settimane completerà il trasloco e quindi garantirà una presenza continua. L’orizzonte della collaborazione pastorale, che già comprendeva San Giuseppe e San Marco, si allarga oltre l’Osellino e ora include anche il Corpus Domini. Intanto don Claudiu Herciu, terminata la borsa di studio e ricerca presso la facoltà di Diritto Canonico, è tornato nella diocesi di provenienza in Romania. Si precisa che, venendo a mancare le condizioni di ospitalità in canonica sette giorni su sette, non si prevede l’arrivo di un nuovo prete studente. In questo reset a tutti è chiesta la disponibilità a cambiare qualcosa nel modo di vivere la comunità, di esigere da essa e di sostenerla. A chi mi chiede: «Ce la farai?» rispondo con un: «Ce la faremo». Invece di trovare problemi, cerchiamo di affrontare le sfide. E’ tempo di camminare realmente insieme e di avere fiducia nell’azione dello Spirito, che guida la Chiesa.

UNO SGUARDO SULLA SETTIMANA
a cura di Alessandro Seno

Scorro alcuni quotidiani che mi servono per prendere spunto nella scrittura di questo nostro appuntamento settimanale, controllo qualche sito in cerca di una notizia interessante: niente da fare!
O meglio, trovo solamente problemi, afa, siccità, chi ha detto cosa e poi ha smentito, le foto rubate e quelle sudate di vip al mare… Vorrei tanto trovare qualcosa di fresco, di ristorante (inteso come participio presente di ristorare), di leggero ma non frivolo, lieve ma non etereo, insomma vorrei tanto farvi passare due minuti senza angosce o pensieri grigi ma sembra che il caldo abbia offuscato la mia mediocre capacità letteraria.
E allora? Allora provate a raccontarmi di voi lettori, come siete? Dove leggete Comunità e Servizio? Già in chiesa quando lo prendete oppure avete un vostro rituale, magari dopo il pranzo della domenica bevendo il caffè seduti ancora a tavola? E poi come lo leggete, tutto, o solo gli avvisi nell’ultima pagina? Vi do un consiglio, quello che scrive in mezzo al foglio lo conosco, è uno che crede di essere chissà chi, vi conviene saltarlo a pie pari… Ditemi se adesso, con queste temperature desertiche, il foglio vi serve per farvi fresco e darvi un po’ di refrigerio, sarebbe un uso giusto oltre a quello di sfruttarlo per ricoprire la gabbietta dell’uccellino (è un formato quasi perfetto, basta solo piegare un poco gli angoli). Io ho sempre amato questo nostro bollettino che la parrocchia fa da decenni, pensate che ne conservo uno di trent’anni fa dove scrissi un resoconto di una gita fatta a Verona per vedere la mostra dei Presepi dal mondo che si teneva dentro l’Arena. Credo nel potere della parola scritta e spero che anche voi siate vicini a questo mio modo di pensare; ma appunto torniamo a Voi con la V maiuscola, chi è il lettore tipo di C&S? Anziani? Sicuro! Adulti? Parecchi! Giovani? Scusa puoi ripetere la domanda? Giovani? Ah avevo capito giusto, pensavo fosse uno scherzo… ecco lì credo ci sia da lavorare ma magari mi sbaglio e sarei felice se, al rientro dopo la pausa ferragostana, qualche “giovinotto” avesse lasciato un avviso perentorio: “Noi ragazzi di oggi leggiamo C&S che ti credi vecchio, ci ritieni tutti apatici e impasticcati? ”
Per carità, spero di non urtare la suscettibilità di nessuno e per questo ripiombo sul mio sondaggio su Voi lettori, cuore pulsante del Servizio, anzi Comunità di persone attive che spero si interroghino sui problemi ma anche sui valori della vita, in particolare quella Cristiana; del resto se non ci fosse qualcuno che legge a cosa servirebbero gli scrittori, quindi senza di Voi non ci sarebbe “trippa per gatti” per chi come me cerca di dare un senso simpatico e provocatorio a queste righe. Concludo immaginandomi dei fili invisibili che partono dalle parole scritte sul nostro notiziario e arrivano nelle vostre case, piccole corde intrecciate che trasmettono sensazioni e pensieri; un legame simile a quello che ci fa credere in Dio. Ma qui le parole non servono…

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