Credo che mai come ai nostri giorni i cittadini ricevono tante informazioni su tutti gli aspetti della vita. I mass-media ci sommergono letteralmente di notizie però, a questo riguardo, c’è da osservare un fatto che mi pare importante: gli strumenti di comunicazione di massa, oggi estremamente efficienti, tendono per natura a privilegiare le notizie negative e cioè tutto quanto riguarda drammi, rivoluzioni, soprusi, ruberie e malaffare mentre concedono uno spazio assolutamente marginale a tutto ciò che è positivo come la generosità, l’altruismo, lo spirito di abnegazione e le opere buone. Questa sperequazione ci induce a pensare che la società sia più cupa, più rissosa e più guasta di quanto non lo sia in realtà e che l’onestà, la generosità e l’impegno stiano scomparendo dal nostro mondo. A livello personale ho compreso e affrontato questo problema già da molti anni, mi sono infatti sforzato di creare strumenti di comunicazione sociale più attenti a quello che c’è di positivo nella nostra società; da queste considerazioni sono nati i vari periodici a cui ho dato vita: l’emittente radiofonica “Radio Carpini” e la testata de “L’Incontro”.
In questi giorni il problema mi si è riproposto leggendo un fatterello, una specie di parabola, su una rivista poco nota. In questo periodico si raccontava di un docente universitario che prima della lezione, dopo aver mostrato ai suoi studenti un grande foglio bianco con una piccola macchia nera in un angolo, chiese loro: “Cosa vedete in questo foglio?”. Tutti risposero all’unanimità: “Una macchiolina nera!”. Il professore, a quel punto, iniziò la sua lezione sui mass-media facendo osservare che nessuno si era accorto che il foglio, per più di nove decimi, era bianco. Quel docente era certamente un uomo saggio. Credo che in assoluto nel mondo il bene sia più presente del male. Da quando ho letto questo fatterello, con felice sorpresa, sto accorgendomi che il mondo è molto più bello e più buono di quanto i giornali e la televisione vorrebbero farci credere!