Non posso tacere!

Ieri una mia “giovane” coetanea, che ho conosciuto occasionalmente una dozzina di anni fa, mi ha telefonato per informarmi che “l’operazione” era finalmente giunta in porto.

Sento non solo il dovere ma anche il bisogno di far conoscere ai miei amici lettori de “L’Incontro” questo felice evento perché troppo bello per tenerlo solamente per me. Alcuni anni fa è morta una “signorina” funzionaria del Comune di Venezia, con cui, fin dai tempi in cui ero a San Lorenzo avevo instaurato un rapporto di collaborazione per aiutare i poveri. Questa creatura, che mi ha preceduto in cielo da parecchi anni, aveva fatto testamento a favore della sorella disponendo che ella destinasse tutti gli averi ricevuti in eredità alle missioni e ai poveri. La sorella è la cara “giovane” coetanea che ieri mi ha telefonato per annunciarmi la lieta novella. Ieri ho ricevuto la “parte che aveva destinato ai poveri” perché facessi da suo tramite nell’aiutarli.

“L’operazione”, a cui l’amica fa cenno nella telefonata, non è stata né breve né facile perché si trattava di mettere in regola, con le norme attuali, un “bacaro” vicino a Piazza San Marco e trovare un acquirente che disponesse del denaro necessario per l’acquisto, denaro destinato alla Fondazione per la costruzione di 65 alloggi in quel degli Arzeroni per i divorziati in miseria, per i disabili, per i vecchi preti, per i parenti dei degenti dei nostri ospedali. Ieri la mia “giovane” coetanea mi ha dato il lieto annuncio con voce squillante, fresca, sorridente ed affettuosa come fosse una giovane ventenne felice ed innamorata. In altre occasioni, nel passato, avevo ricevuto questo genere di notizie e ricordo che, anche in quelle occasioni, la voce era la stessa: squillante, fresca ed affettuosa ma sentire a quasi novant’anni che una creatura ti mette a disposizione 675.982 euro è qualcosa che profuma di miracolo! Le ho mandato un bacio per telefono e questa mattina sono andato agli Arzeroni per accertarmi che i muri degli ulteriori 65 appartamenti per i concittadini in difficoltà profumassero di questa carità meravigliosa.

Vedendo la squadra di operai che lavorava di gran lena, ancora una volta ho preso a prestito una frase del Manzoni piena d’incanto: “Là c’è la Provvidenza!”.

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