I greci

Io mi intendo molto poco di politica italiana, quasi nulla di quella europea e meno di nulla di politica economica motivo per cui, pur tendendo le orecchie a quanto si dice alla televisione e gli occhi a quanto si scrive sui giornali, non posso esprimere giudizi né su quello che sta avvenendo in Europa, e in particolare in Grecia, né sugli eventi che stanno scuotendo il nostro mondo occidentale.

Mi pare però evidente che i tedeschi abbiano amministrato il loro Paese in modo certamente più serio di quanto non abbiano fatto i Greci e, anche se favoriti da scelte di politica economica a volte quasi imposte agli altri Paesi Europei, sono riusciti a produrre ricchezza e quindi benessere per il proprio Paese. I governi che si sono succeduti alla guida della Grecia invece, non hanno certo brillato per capacità, correttezza ed onestà portando il loro Paese sull’orlo del fallimento e cercando di uscire da questa impasse con estenuanti trattative gestite a volte con arroganza.

Probabilmente nelle scuole ateniesi non si insegna la favola della cicala e della formica, racconto infantile che però vale più dei “testoni” che hanno governato e che stanno governando la Grecia. L’imbroglio e l’arroganza forse però sono vecchi vizi dei greci perché ricordo che, quando studiavo greco, si diceva: “Temi i greci anche quando offrono doni”, figurarsi quindi quando si trovano in difficoltà e chiedono aiuti. La mia preoccupazione però è che questi pessimi maestri rovinino anche le coscienze di noi italiani. Proprio in questi giorni ho avuto modo di apprendere che si sono iscritti alla “Scuola di Atene”: Vendola, Grillo, Brunetta con la Meloni, Cuperlo e tanti scolari che mi sembrano i “bulli” del nostro tempo. Spero tanto che i “grilli parlanti” non temano le opinioni di questi individui perché altrimenti avremmo un’Europa piena di Pinocchi tanto creduloni da seguire i suggerimenti dei “gatti e delle volpi” di lingua greca.

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