Come fino a poco tempo fa la “sinistra” s’arrogava il merito di una superiore moralità sugli altri partiti, nonostante gli scandali di ordine finanziario che si sono puntualmente susseguiti dal 1945 fino ai giorni nostri, cosi anche gli atei militanti, con sicumera ed altezzosità si sono sempre arrogati d’essere loro e loro soltanto persone razionali, persone con motivazioni assolutamente logiche a supporto del loro ateismo guardando i credenti dall’alto in basso, giudicandoli retrogradi, oscurantisti e creduloni senza supporti logici per la loro fede.
Qualche tempo fa, dopo che avevo affermato ad un funerale che la vita non concepita alla luce della fede mi sarebbe sembrata un assurdo, anzi una beffa, perché sarebbe illogica tanta ricerca, fatica, sofferenza se poi alla fine comunque tutto venisse distrutto, un figlio, nel saluto al padre, quasi a rispondermi e a motivare la sua mancanza di fede, citò un illustre sconosciuto che avrebbe detto che “Il camminare è di per se stesso una motivazione razionale per quella scelta”. Se questa è la razionalità, io vi rinuncio!
Ritengo che credenti e non credenti, debbano essere almeno più umili di fronte al mistero della vita.