Tentativi

Io leggo puntualmente, ogni settimana, il periodico “La Borromea”, che è il cosiddetto “bollettino parrocchiale della comunità cristiana di San Lorenzo. Più volte ho ripetuto che il modo di far pastorale di questa comunità rappresenta per me, in questo settore, la punta di diamante della Chiesa veneziana. Sono preoccupato che il parroco del duomo vada in pensione perché ritengo che don Fausto, con la sua pastorale, costituisca il punto di riferimento più avanzato e più valido in questo settore.

Ho appena preso in mano “il foglio” del 30 marzo 2014, gli ho dato uno sguardo sommario leggendo solamente le didascalie delle numerose fotografie, ma potrei farne anche a meno perché il foglio offre già di primo acchito, con le immagini, le iniziative, la vita dei vari gruppi, gli obiettivi ai quali tendono, le attività nelle quali sono impegnati. Le foto sono garanzia che non si tratta di “aria fritta” ad “uso esterno” e soprattutto danno la sensazione di una comunità viva, in sintonia col nostro tempo e capace di dare risposte globali e particolari ai bisogni e alle attese di tutti i ceti e di tutte le età che compongono una comunità.

Nel periodico del duomo s’avverte immediatamente l’osmosi assoluta tra quello che un tempo, e ancora oggi, viene chiamato “sacro” e il “profano” e soprattutto si avverte come la proposta cristiana sia offerta con tale sensibilità, così che ogni parrocchiano nel bisogno trovi sempre davanti a sé una porta aperta. Don Fausto, in questo settore ha intuito che l’uomo di oggi comunica e recepisce i messaggi soprattutto attraverso le immagini e quindi il foglio parrocchiale è diventato strumento di questa nuova comunicazione di massa.

Qualcuno mi ha riferito che il costo di questo settimanale tutto a colori è assai consistente, ma io credo che siano i soldi più ben spesi dalla comunità perché le permette di dialogare in maniera diretta e comprensibile con tutti.

Io avevo intuito già una dozzina di anni fa questa necessità e la validità di questo modo di comunicare, e avevo perciò dato vita alla “Gazzetta illustrata della parrocchia di Carpenedo”, però forse questa comunicazione on line era prematura perché l’uso di questo strumento non era ancora così diffuso da essere efficace e perciò ritengo che per ora la soluzione di San Lorenzo sia l’ottimale.

Più volte, seguendo l’impulso che mi è proprio, avevo suggerito a don Fausto di inviare a tutti i parroci il periodico della sua parrocchia, perché nel mondo desolante dei foglietti parrocchiali ci sia una immissione di fantasia ed un’offerta di indirizzo nuovo e più incisivo. Capisco che il gesto avrebbe potuto essere concepito come un atto di supponenza e quindi per ora spero che questo lavoro fatto in umiltà possa essere seguito da chi ha a cuore la proposta cristiana.

Talvolta spero che gli uffici specializzati della nostra curia scoprano questa soluzione e indichino questa iniziativa pilota per smuovere una staticità pastorale ora quanto mai imperante. Per ora spero e stuzzico.

06.04.2014

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