L’affermarsi dell’Incontro rappresenta un vero miracolo. In un paio d’anni abbiamo fatto un giornale, abbiamo una linea editoriale, creato una tipografia dal niente, posto in atto una rete di distribuzione, battendo di gran lunga tutta la “concorrenza”, tanto che si stampano ogni settimana un numero di copie tali da eguagliare quello di tutti i bollettini delle parrocchie di Mestre messi assieme. La notorietà, poi, raggiunta è tale, che molte volte siamo stati citati dalla stampa cittadina, un paio di volte da quella nazionale, ed una, perfino, dal notissimo “Le monde”. La Curia poi, segue con attenzione e talvolta, forse, con preoccupazione questo periodico “Libero e fedele”
Ora, poi, al periodico si è aggiunta una piccola, ma intraprendente Casa editrice, che sforna almeno due o tre volumi all’anno. Il periodico diventa, poi, un traino ed un portavoce delle realtà che stanno alle spalle e lo sorreggono: la Fondazione Carpinetum, l’associazione Carpenedo solidale, la Chiesa del Cimitero con l’indotto di queste realtà.
Se è vero come dicono, che ogni giornale è letto da quattro persone, ciò vuol dire che ogni settimana, sedicimila cittadini sono messi a conoscenza de “Il Samaritano”, dell’Ostello S. Bendetto, dei Centri don Vecchi e dei magazzini dei vestiti, dei mobili, degli alimenti, dei supporti per le infermità, e della galleria S. Valentino. Quello che c’è di più bello sono la trentina di volontari che lavorano con passione ed entusiasmo per questa testata.
Nomino per tutti, Luciano Valentini che la sorte gli ha fatto trovar casa a Mogliano, ma rimasto fedele al suo impegno di “strillone”, a tutt’oggi, ha percorso ben 980 chilometri di strada in bicicletta per diffondere l’Incontro. Nemmeno Bartali e Coppi
ne hanno fatta tanta “senza ricevere un soldo”!