Qualche settimana fa ho seguito alla televisione il Family Day di Milano. E’ stato uno spettacolo veramente straordinario! Il cardinale Scola, che aveva fatto le prove generali a Venezia quando è venuto il Papa a San Giuliano circa un anno fa, ha superato se stesso, organizzando uno spettacolo veramente stupendo.
In ogni caso mi pare sia stato quanto mai opportuno riproporre all’opinione pubblica una visione alta e sublime della famiglia.
Io rimango del parere che le guide e i maestri della nostra nazione e dei popoli debbano proporre sempre e comunque i modelli più alti e più nobili, perché l’utopia, benché mai completamente realizzabile, deve costituire sempre una méta, un punto di riferimento a cui puntare, specie in questo momento di irrequietezza e di confusione nel quale non si fa che discutere su modelli più degradati e poveri di questa cellula della nostra società che sta alla base del vivere civile.
E’ stato straordinariamente bello vedere come ci sia un denominatore comune del concetto di famiglia secondo la concezione cristiana che attraversa i popoli di tradizione e di cultura più diversi. La testimonianza offerta da Milano non credo che non possa che far bene, in un mondo in cui i mass-media che costruiscono l’opinione pubblica, spesso danno voce ed immagine alle soluzioni più scadenti e più spesso alle patologie della famiglia piuttosto che alle realizzazioni più felici. Con questo non credo che si debbano dimenticare e non si debba provvedere anche ai modelli non riusciti e sfasciati.
In questa occasione avevo ingiustamente avuto la sensazione che la Chiesa veneziana fosse rimasta piuttosto assente a questo evento ecclesiale quanto mai rilevante, invece ho letto nel periodico della parrocchia mestrina di San Giovanni evangelista, che ben 330 fedeli di quella comunità erano partiti per Milano per dare la loro testimonianza.
Mi fa felice apprendere e segnalare questa partecipazione così numerosa. Io sono sempre stato perplesso, per motivi personali, nei confronti del movimento neocatecumenale, però sono felice di sottolineare questo aspetto positivo, che credo sia uno dei punti di forza di questo movimento ecclesiale.