Qualche giorno fa mi è giunta una richiesta insolita da parte di una impresa di pompe funebri del Cavallino. Mi si chiedeva la chiesa per un servizio funebre, dicendo però che i famigliari del defunto, che apparteneva ad una chiesa protestante, avevano un loro sacerdote. Acconsentii volentieri, pensando che oggi non ci siano remore di sorta, in un tempo in cui le Chiese di matrice cristiana si rifanno allo splendido principio dell’ecumenismo.
Di primo acchito, in rapporto a questa insolita richiesta, mi tornò a memoria il clima bellicoso tra “protestanti” e “papisti” nella vecchia Inghilterra, di cui avevo appreso l’animosità dalle lontane letture dell’autore inglese Bruce Marshall.
Ricordo il clima rovente descritto da questo autore, il quale forse aveva aggiunto, in proposito, colore nei romanzi “Il miracolo di padre Malachia” o in quello, ancora più avvincente, “Ad ogni uomo un soldo”. Non son passati che cinquant’anni, ne è “corsa, fortunatamente, di acqua sotto i ponti!”.
Qualche minuto prima delle undici, ora fissata per il funerale, mi si presentò una giovane signora, che io pensai fosse la moglie o la figlia del morto, che mi disse, in maniera spigliata e disinvolta: “Sono la pastora della Chiesa valdese che officerà il servizio funebre”.
Avevo deciso di rimanere in chiesa per cortesia, ma anche con un pizzico di curiosità nei riguardi della “concorrenza”. Il fatto che fosse “pastora” e per di più valdese, mi incuriosì ulteriormente. I “fratelli valdesi” sono i più critici nei riguardi della Chiesa cattolica e i più spinti nella riforma religiosa.
La pastora si tolse la giacca ed indossò una tonaca nera molto abbondante, con due corti nastri bianchi che scendevano dal collo. Il rito fu molto semplice: il saluto, una breve lettura ed un sermone – che non ho sentito bene perché sono anche sordo – che comunque credo non si sia allontanato di molto dalle solite prediche che pure io faccio. I fedeli non erano moltissimi, come sempre, e non molto partecipi, pure come sempre.
Avevo appena letto una riflessione del prete friulano che auspicava il sacerdozio anche per le donne e la presa di posizione del Papa che, qualche giorno fa, ha chiuso definitivamente a questo riguardo. Io mi astengo da giudizi e da auspici, ma ritengo che, prima o poi, ci arriveremo anche noi. Forse però sono cose da Concilio Vaticano Terzo.
Ho ripreso questo post su:
http://vociprotestanti.it/2012/06/27/un-altro-cattolicesimo-e-possibile/
un saluto
Daniele Gardiol