E’ arcinoto che Berlusconi e Bersani, pur avendo ambedue il nome che comincia con la B, sono come il demonio e l’acqua santa. Se se ne sono dette di tutti i colori, non sono mai stati d’accordo su nulla e pareva che fosse impossibile potessero lavorare assieme per il bene del Paese.
Non so chi ringraziare se non la Divina Provvidenza e il presidente Napolitano che bel bello, improvvisamente, ha tirato fuori, come per incanto, il coniglio dal cilindro, dando vita con Monti ad un governo di coalizione sostenuto appunto dal “demonio e l’acqua santa”.
La grande coalizione alla tedesca, che pareva assolutamente impossibile realizzare in Italia, è sorta quasi per miracolo, promovendo uno dei governi più efficienti e produttivi che abbiano governato l’Italia dalla liberazione a tutt’oggi.
Il governo Monti pare riesca a fare quanto, per i veti incrociati, non s’è riuscito a fare nell’ultimo mezzo secolo di Italia repubblicana. E’ ancora presto per gridare al “miracolo”, perché i vecchi istinti non sono ancora morti e non sono stati distrutti gli arsenali della polemica e della prevenzione. Io spero però che il miracolo duri almeno fino al 2013, perché col ritmo di lavoro con cui naviga, il governo Monti potrebbe affrontare la riforma elettorale, quella della giustizia, delle intercettazioni telefoniche, del lavoro e del sovraffollamento delle carceri.
Pare poi che Monti abbia riportato l’Italia a prender parte al gioco della scacchiera europeo, mentre fino a qualche giorno fa i governanti degli altri Paesi ci guardavano dall’alto in basso con un atteggiamento di scherno e di compatimento.
Quando, tempo addietro, ho manifestato il sogno che galantuomini scendessero in campo, e da gente non interessata promuovessero le riforme che vanno bene al Paese e non ad una fazione, sembrava che inseguissi una chimera o una fata morgana, mentre in realtà tutti scopriamo con stupore che l’Italia possiede ancora uomini e donne su cui contare.
Ora la mia preghiera quotidiana è perché Monti possa almeno fare le “pulizie di fondo” e sistemare l’ossatura della nostra società e perché gli italiani si ricordino che si possono ancora trovare qua e là dei Cincinnati disposti a perseguire il bene comune e poi tornarsene ai loro “campi”.