“La natura cuce e riordina tutto”

Un giorno scendevo dalla montagna in un’auto cosa che, come accadeva sempre; monsignor Vecchi l’aveva preso in prestito dai Coin, la strada tutta curve che partendo da Misurina porta a Mestre, quando notai, dalle parti di Longarone, una grossa ferita biancastra sul pendio tutto verde della montagna. Feci notare a Monsignore lo sgorbio, lo scempio sul manto verde formato dal bosco di alberi.  Era caduta una slavina, fendendo il verde e lasciando scoperte le viscere sassose della montagna.

Lo spettacolo di questa fascia scoperta quasi mi turbava, mi metteva addosso un senso di disagio tra tanta bellezza e armonia. Monsignore, con quel suo fare un pizzico paternalistico di uomo arrivato, mi disse: «Non ti preoccupare, Armando, se passerai fra un paio di anni, ti accorgerai che la natura cuce e riordina tutto».

Quante volte, ultimamente, ho pensato a questo discorso vedendo le due strisce di terra grigia che gli operai, avendo allargato il marciapiede in maniera incauta e trasandata, avevano rovinato il prato prospiciente alla mia terrazzina.

Ogni giorno guardavo lo screzio sull’erba quasi arrabbiato, ora però, alla distanza di qualche mese, la natura ha preso il sopravvento ed ha ricucito dolcemente la ferita.

Spessissimo rimango turbato per la perdita di un collaboratore, per il venir meno di una persona che ritenevo determinante nell’ecosistema del mio piccolo mondo. Ho l’impressione che mi manchi la terra sotto i piedi, di non poter andare più avanti, che crolli qualcosa che ho costruito con tanta pazienza e tanta fatica.

Invece no! Il tempo, la natura, la Provvidenza ricuciono pian piano; talvolta, il posto che è rimasto vuoto lo rinnovano, e lo fanno più bello e più efficiente di prima!

Quando andavo a scuola spesso mi sono sentito ripetere: “la storia è maestra di vita”. Ne sono convinto, il guaio però è che anche i maestri più preparati, più intelligenti, corrono il rischio di fallire se trovano uno scolaro somaro!

La storia e il libro della vita mi hanno messo sotto il naso degli ottimi insegnamenti e soltanto ora, che è tempo di metter via la cartella perché sta suonando la campanella della fine lezione, mi pare di incominciare ad imparare qualcosa.

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