“Il giornale dell’anima” di Papa Giovanni XXIII

Rovistando in un piccolo magazzino in cui, partendo dalla mia vecchia ed immensa canonica, ho stipato alcune cose che pensavo mi fossero necessarie, vi ho scoperto un volume che credevo di non possedere più.

Una ventina di anni fa – o forse trenta – m’era stato regalato un voluminoso libro “Il giornale dell’anima”, nel quale monsignor Capovilla, il segretario personale, prima, del nostro vecchio Patriarca, il cardinale Roncalli, e poi, di Papa Giovanni XXIII, ha raccolto con pazienza certosina e catalogato in maniera ordinatissima, le annotazioni che questo grande uomo di Dio e della Chiesa era solito fare ogni giorno.

Ricordo personalmente che anche a noi giovani preti era solito dire, quando ci incontrava per qualche raduno ecclesiale: «Nulla dies sine linea”, che tradotto significava qualche riga ogni giorno su ciò che ti capita, su quello che di buono incontrate o che il vostro spirito vi suggerisce.

Avevo letto d’un fiato il volume, così vivo e palpitante per me che ero stato fatto prete da lui e che per alcuni anni avevo beneficiato della sua saggezza e della sua santità.

Il volume m’era particolarmente caro se non altro perché, almeno in due passaggi, il nostro Patriarca faceva cenno a questo suo chierico prima e giovane prete poi, in maniera cara e positiva.

Ho prestato a qualcuno il volume e, come quasi sempre avviene, non m’è tornato. Tuttavia, avendo pensato che ormai non si trovasse più nelle librerie, mi sono lamentato in una qualche occasione di questa perdita. Una ragazza, che aveva sentito la mia amarezza, dopo pochi giorni, con grande mia sorpresa e gioia, mi regalò una copia dello stesso volume che era stato ristampato.

Ora finalmente l’ho riscoperto e non vi posso dire l’ebbrezza di assaporare tanta sapienza e tanta santità.

Sempre ho nutrito grande venerazione per il Papa buono, ora però lo riscopro ricchissimo di una cultura spirituale, conoscitore profondo degli uomini, umile ed arguto, lucido nel leggere i segni dei tempi. In questi giorni ho perfino la sensazione che la “sapienza e la santità” che la gran parte della gente ritiene ormai valori stantii, vecchi ed uggiosi, siano invece delle realtà splendide e meravigliose!

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