Solidarietà: chi protesta e chi dialoga; io vado avanti!

In una notizia apparsa sul “Gazzettino” di alcune settimane fa, non so se giustamente o meno, m’è sembrato di leggere che il vicesindaco, nonché assessore, tra l’altro, alla sicurezza sociale, prof. Simionato, fosse intervenuto ad un’assemblea tenuta in ambienti della parrocchia di San Pietro Orseolo, assemblea in cui alcuni cittadini avevano protestato in maniera violenta contro l’andirivieni di poveri che nel pomeriggio dalle 15 alle 18 vengono al “Don Vecchi” per ritirare indumenti, generi alimentari e mobili.

Il giornalista, tra l’altro, pareva riferisse che il prosindaco aveva promesso di regolamentare tale afflusso al “Don Vecchi” non visto di buon occhio dai suddetti residenti. Molto probabilmente si trattava degli stessi residenti che un tempo s’erano opposti, riuscendoci, alla costruzione di case popolari, quindi s’erano opposti alla costruzione del “Don Vecchi due”; infine, quando al “Don Vecchi” si pensò di creare un Centro per anziani non autosufficienti nell’ex cascina Mistro, si opposero col pretesto di voler costruire un Centro giovanile. Quando poi il “Don Vecchi” rinunciò al progetto perché la struttura sembrò non idonea, e perciò avevano la possibilità di costruire quel Centro giovanile, non si sa perché, desistettero dall’impresa.

Ora, molto probabilmente, temendo che si attui il sogno della “Cittadella solidale” si sono rifatti vivi. Queste reazioni non mi interessano per nulla perché chi non accetta i più poveri e i più deboli, non solo non ha le mie simpatie ma, meno ancora, la mia stima, come uomo, come cattolico, come cittadino e come cristiano. Però che il vicesindaco avesse abbracciato questa causa non m’andava proprio giù.

Quando questo amministratore mi chiese un colloquio, ci andai con spirito quanto mai bellicoso. Incontrando però il dottor Simionato, l’indignazione sbollì come per incanto, in quanto egli mi disse che per coscienza, cultura e convinzioni personali, non aveva che stima per quanto andiamo facendo al “Don Vecchi” per i poveri.

L’incontro servì anche per fare un giro di orizzonte sui problemi sul tappeto – anziani in perdita di autonomia, “Don Vecchi” di Campalto, “Cittadella della solidarietà” e generi alimentari in scadenza – trovandoci d’accordo su tutto il fronte.

Sono grato all’assessore, nonché vicesindaco, per la ritrovata intesa con la civica amministrazione e per la volontà di lavorare in maniera sinergica a favore dei meno abbienti. Per quanto riguarda i concittadini, posso rassicurarli che tento di avere rispetto per tutti, ma grida, firme e quant’altro non mi scompongono affatto, quello che ritengo giusto e doveroso lo perseguo nonostante tutto e credo d’averla finora sempre spuntata.

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