L’onda lunga dei “Paradiso bond” continua a lambire l’opinione pubblica, non c’è stata testata giornalistica o televisiva che non abbia raccolto la notizia e non l’abbia rilanciata ai propri ascoltatori o spettatori.
Come ripeto, i mass-media non sono stati interessati più di tanto dal fatto che un vecchio prete stia tentando di racimolare i quattrini per aprire una nuova struttura per anziani poveri e che voglia far prendere coscienza alla propria città che non può lavarsi le mani di fronte al problema che i vecchi, con le loro pensioni modeste, non ce la fanno a pagare l’affitto e a mantenersi e quindi non è giusto che si sentano mortificati di pesare sui figli.
L’interesse invece è nato perché il ragazzino di un tempo, diventato intelligente giornalista, ha avuto la sensibilità e l’intuizione che la richiesta di sottoscrivere “un’azione fasulla” di 50 euro e peggio ancora la richiesta di un’offerta di questa cifra modesta alla portata di tutti, sarebbe stata più incisiva se tradotta in un linguaggio d’avanguardia “bond” e fosse stata avvicinata al concetto rifiutato dalla cultura corrente, della famigerata “vendita delle indulgenze” al tempo della Riforma Protestante. (acquisto del Paradiso mediante il vil denaro)!
L’operazione ha funzionato fin troppo, e alla distanza di quasi un mese ricevo ancora richiesta da parte di testate soprattutto televisive.
Molto probabilmente non incasserò euro a palate, e quindi dovrò continuare a mettere via centesimo su centesimo, ma almeno avrò fatto conoscere all’intero Paese l’iniziativa del don Vecchi, con la sua soluzione così attenta e rispettosa al diritto degli anziani di vivere gli ultimi giorni e di morire senza dipendere dalla carità degli altri in strutture signorili e serene.