C’è una sorpresa per chi entra al don Vecchi per la prima volta che sorprende anche me quanto mai!
La gran parte dei nostri concittadini han sentito parlare del don Vecchi, da un lato perché stampa e televisione ne parlano di frequente per un motivo o per un altro, d’altra parte noi che vi abitiamo siamo più di trecento e ognuno di noi abbiamo parenti, amici e conoscenti, motivo per cui la fama è assai diffusa, però non bene e fedelmente diffusa. Tutti più o meno, purtroppo, la ritengono una casa di riposo, magari particolare, ma sempre una casa di riposo!
I pochi concittadini che varcano la soglia del Centro si sorprendono per la signorilità, i quadri, i mobili, l’ordine, la pulizia ecc.
E’ triste dirlo, ma il clichè delle case di riposo è abbastanza squallido, mentre noi abbiamo scelto per convinzione profonda che “i poveri sono i nostri padroni”, come diceva San Vincenzo De Paoli, perciò anche la loro dimora deve essere nobile e signorile, tutto questo è possibile!
Abbiamo appena presentato in Comune la richiesta di concessione edilizia per Campalto, ma già da tempo stiamo raccogliendo quadri e mobili perché anche a Campalto ci sia, per i futuri residenti dei quali non conosciamo ancora i nomi ed i volti, un ambiente accogliente signorile del quale non solamente non abbiano da vergognarsi, ma invece andarne orgogliosi. Mi pare sia un apostolo o comunque è certamente un personaggio autorevole che afferma che il bene va fatto bene!
Finchè avrò forza e respiro non sono disposto a tollerare, sciatteria, disordine, cattivo gusto né nell’ambiente né in chi vi abita, anche se ha cent’anni e mille acciacchi!